The role of a clown and a physician are the same – it’s to elevate the possible and to relieve suffering.
Patch Adams

I see myself as an intelligent, sensitive human, with the soul of a clown which forces me to blow it at the most important moments.
Jim Morrison

Il Progetto:

L’accademia dei clown è un centro di ricerca, divulgazione e formazione del patrimonio artistico intellettuale e sociale offerto dalla lunga tradizione teatrale e circense italiana e internazionale legata alla clownerie.

 

Stiamo Partecipando al bando di Fondazione Cariplo per fare dell’Accademia una realtà,
se vuoi supportarci inscriviti alla mailling list

Premessa:

Il clown è una figura complessa che ha origini profonde nella storia e nella cultura umana. Se da un lato la prima immagine mentale che arriva è quella del buffo intrattenitore, per le loro doti morali e umane i clown(come i giullari) trovano molteplici omaggi nella storia: dal giullare di corte dell’amleto, al successo dei grandi maestri del cinema come Chaplin. I clown hanno un indiscusso potere nel suscitare emozioni in tutti gli individui di qualunque età.

L’attività del clown è “sociale” in qualunque sua forma e per questo, sempre più’ negli ultimi anni, i clown lavorano con successo in abiti difficili come la sanità o la riabilitazione psicologica e comportamentale.

Il patrimonio della letteratura legata alla clownerie e l’accesso al “saper-essere” del clown è uno strumento non sufficientemente utilizzato e diffuso che può portare a grandi benefici sia a livello individuale che di collettività.

Per far fronte a questo desideriamo creare L’Accademia dei Clown, per raccontare e far vivere la grande forza del clown a chiunque ne abbia bisogno.

Lasciaci il tuo contatto email se vuoi saperne di più

Il principale obiettivo dell’accademia è di rendere disponibile accessibile  e promuovere le attività legate alla clownerie, attraverso:

  • un lavoro di networking interno tra gli operatori del settore,
  • La produzione di eventi e spettacoli,
  • La promozione di corsi già presenti sul territorio nazionale e internazionale
  • La produzione di workshop e corsi dedicati alla formazione professionale
  • L’organizzazione e la promozione di attività legate alla figura del clown come strumento di riabilitazione sociale e sanitaria  
  • La catalogazione e l’archiviazione della grande produzione clownesca che, essendo tramandata oralmente per tradizione, sta andando a perdersi irrimediabilmente nel contesto comunicativo nell’era moderna.

Promotori:

Urbano Cesare Ferrari (detto Bano) ha iniziato l’attività teatrale confrontandosi con i metodi di lavoro elaborati da Eugenio Barba e Jerzy Grotowski per poi sviluppare una personale ricerca attorno alla figura del clown avendo tra i maestri I Colombaioni e Bolek Polivka. Nell’arco di oltre trent’anni di attività, accanto al lavoro artistico sul palco, ha sviluppato una serie di esperienze nel campo del disagio (a Milano col C.R.T., col Carcere di San Vittore, con l’Università Cattolica, con la Fondazione Exodus diretta da Don Mazzi, a Roma con l’Università Pontificia Salesiana, con la Facoltà di Scienze dell’Educazione e l’Istituto Superiore delle Comunicazioni Sociali).

 

Paolo nasce a Monza nel 1974. Si laurea in Scienze dell’Educazione e poi in Scienze della Formazione iniziando così percorsi lavorativi che mettono al centro la scoperta e la formazione dell’essere umano. La sua personale ricerca in campo artistico lo porta ad utilizzare i linguaggi della clownerie e del circo nel lavoro educativo, che svolge soprattutto con la diversa abilità, l’inclusione sociale e lavorativa. Il suo forte interesse per il mondo del terzo settore divengono realtà con la partecipazione alla fondazione e all’animazione di APS Partyvolontario, ASDC Ululì Terzo Tempo e Cooperativa sociale La MUSA Onlus.

Diplomato in lingue e laureato in relazioni pubbliche. Ha lavorato per oltre 10 anni all’estero (Cina-Africa-Sudasia) occupandosi di consulenza d’impresa e di cooperazione come formatore ed espero in comunicazione e marketing. Ha avviato con successo due attività commerciali e seguito diverse startup di progetti locali. Per saperne di più: federicomoro.net

 

Un’idea per cominciare: un premio “Nobel” per i clowns

Vorremmo aprire i lavori dell’accademia istituendo un premio internazionale che verrà celebrato attraverso una serata di gala annuale.

Questo premio viene conferito a diversi clown in varie categorie. Non è un premio sulla prestazione ma un riconoscimento ai clown che hanno dato un importante contributo a livello culturale o sociale. I clown vengono invitati e premiati durante una serata di spettacolo dove sul palco sono presenti altri clown (sia emergenti che affermati).

La serata ha svariate funzioni: è un’occasione di incontro e networking tra i partecipanti e gli interessati che non hanno modi di essere presenti  ma che possono interagire ed essere coinvolti sui social e attraverso il sito web; è un momento di promozione molto importante data l’audience internazionale e la possibilità di trasmettere i contenuti sviluppati su vari canali mediatici; è un’occasione per fare raccolta fondi per l’Accademia che verranno poi reinvestiti per continuare il lavoro di promozione e supportare in tal modo l’organizzazione delle altre attività in animo.

Accanto a questo grande evento (che prevediamo raccolga la maggior parte delle energie dell’accademia nei primi due anni) ci sono molte altre aree che si possono sviluppare, in particolare nel sociale possono essere attivate molte collaborazioni con centri di accoglienza, case di cura, etc…

PSICOLOGIA DA CLOWN

Il clown è una figura artistica estremamente eclettica, poliedrica e in grado di innescare, regolare ed elaborare complessi vissuti emotivi.
Il clown incontra il pubblico composto da gruppi, singoli, bambini, adulti e adolescenti che proiettano sull’artista il proprio stato d’animo, glielo affidano e lo autorizzano a giocarci con rispetto ed irriverenza. Entrano in relazione profonda con lui, senza che sia necessario presentarsi o parlarsi.

Sia che il clown operi all’interno di spettacoli strutturati, sia che lavori come artista di strada e, ancora di più, se opera in corsie di ospedali in qualità di clown-dottore, necessita di uno spazio di riflessione e di rielaborazione sul significato del proprio intervento, sugli aspetti psicologici implicati e sui processi comunicativi di cui si diventa parte.

Il clown non fa solo e semplicemente ridere, ma promuove l’espressione di emozioni pertinenti al vissuto di chi ascolta e riceve i messaggi del clown. Si ritiene opportuna un formazione sui processi cognitivi ed emotivi dei bambini, al fine di coinvolgerli in giochi a loro accessibili e in grado di stimolarli. E’ altrettanto importante conoscere la psicologia dell’adulto che accompagna il bambino, che lo affida con fiducia al clown autorizzandolo a giocare con il proprio figlio.

Non meno importante la formazione sui processi comunicativi ed imitativi che il porsi al centro della scena innesca e di cui è fondamentale essere consapevoli, per calibrarli e modularli. Sulla base di tali premesse si ritiene fondamentale integrare la formazione del clown con aspetti psicologici, senza trascura una specifica attenzione ai vissuti del clown stesso.

Perchè a Milano?

Milano è il luogo dove la sperimentazione clownesca ha raggiunto i suoi apici degli ultimi 30 anni. Capofila è stata la Filarmonica Clown che ha proposto in Italia uno stile di clownerie importante, riprendendo le tradizioni del circo e della commedia dell’arte, fondendole con il teatro comico. Nella loro storia hanno così potuto affrontare temi sociali e riscrivere antiche tragedie, in un’ottica comica del tutto particolare. E’ stato il luogo di Dario Fo e dei grandi del suo tempo.
Il CRT è stato per anni il luogo della sperimentazione comica di Milano e sono transitati talenti d’Europa del calibro di Bolek Polivka, Leo Bassi, Paolo Nani. Ancora adesso piazza italiana per molti grandi come Gardi Hutter, David Larible, Jango Edwards.

Lasciaci il tuo contatto email se vuoi saperne di più