Nulla di nuovo sotto il sole….

La scuola, gli studenti che insorgono, che si mobilitano, e I prevedibili e inevitabili scontri. Un extra alle usuali domeniche calcistiche nella nostra bella Italia.

Ci sono cose che vanno dette, in questo caso scritte, anche se nessuno ha tempo e voglia di leggerle. Tanto per fare un personale punto della situazione, per capire come mai nel seguire gli eventi che accadono c’è’ una chiara e costante sensazione di paradosso che stona dal generale marcio contesto.

Che il governo, e per governo si intende tutto l’apparato politico, e buona parte di quello amministrativo statale, non lavori per il bene del paese si sa, non ci vuole la dichiarazione di Montezemolo sul Sole24ore per capirlo. Che la nostra libertà’ di informazione sia la più’ bassa in Europa e’ un altro fatto noto che sembra inevitabile e apparentemente inguaribile anche. Che ai tagli alla scuola e alla ricerca non corrisponda un taglio ai finanziamenti ai giornali, alle lobby, e a chi fa parte del teatrino politico. E’ tutto noto nella confusione generale.

Le persone in piazza per manifestare sono la dimostrazione che non e’ vero che nessuno si interessa di quello che succede. Tutti quanti, dai professori ai ragazzini, dai fanatici di estrema destra e sinistra con spranghe alcuni e caschi altri sono sia parte della soluzione che parte del problema. E tutti vengono coinvolti nello spettacolo politico-mediatico.

TU SEI IL PROTAGONISTA! Come dalla De Filppi. Devi dare il supporto alla tua squadra. Urla, insulta, e fai massa critica contro l’avversario. Se non sei d’accordo (o se quelli con te non sono d’accordo) invasione di campo, un po’ di botte e poi via a festeggiare con spumante e affettati come in parlamento.

E via cosi’. Festa, consumo e svago. Devi decidere di che squadra fai parte, e devi sapere che questa partita e’ importante e che per questo e’ importante da giocare. Vuoi partecipare? Devi decidere di che squadra fai parte: comunista o fascista? Stai con le BR o con le camicie nere? Sei parte della soluzione o parte del problema? Tanto e’ sempre domenica, da lunedi’ se non sei disoccupato sei di nuovo in una neutra tenuta da lavoro (che sia una divisa, una tuta o un colletto bianco, comunque sui toni del grigio) cosi’ per 5 giorni, sabato (qui la giornata’ doverosamente tutta per te) e di nuovo domenica. Cosi’ per la settimana, ma se vuoi  puoi ridurre nel tempo la stessa struttura nell’arco di una giornata, di un ora o di un minuto. Non importa, basta che fai parte del sistema, che decidi da che parte stare e che prendi parte al gioco senza crederci troppo o senza chiederti se ci sono alternative. Non e’ lotta di classe, non e’ dibattito politico, non e’ una dinamica sociale. Semplice intrattenimento, il modo più’ efficace per tenere la mente distratta e far passare il tempo nella speranza che i problemi si risolvano.

Gli altri sono i cattivi e sono i tuoi vicini di casa, di confine o stanno dall’altra parte del mondo e quindi ancora una ragione in più’ per non fidarsi.

Genova, la settimana prima del G8. Ti ricordi? C’erano le camice bianche e Black Blocks in TV, volevano trasformare l’intera città’ in un dopo-partita domenicale. Ed erano tanti, tantissimi. Qualche prete fuori di testa che proponeva una manifestazione pacifica e c’erano le forze dell’ordine che si stavano preparando a rovinare la festa a tutti (o a prendervi parte, non era chiaro).

“Non andare… li ho visti i telegiornali… guarda che e’ pericoloso”

“Piantala mamma, le ho viste anche io le notizie! La mia squadra ha bisogno di me!”

E poi la partita e’ andata avanti fino a che non c’è’ stato il martire. Un povero ragazzo che a viso coperto tira una un estintore contro una macchina della polizia assediata dai tifosi. Un eroe senza dubbio, che ha il coraggio di dare voce alle proprie convinzioni anche attraverso uno spesso  bavaglio nero (per par condicio il berretto era rosso).

Una storia che tutti conosciamo, di cui facciamo tutti parte.

E a Piazza Navona, la manifestazione studentesca. Hai capito? C’erano i fascisti da una parte, i comunisti dall’altra, i poliziotti che non facevano nulla e tu? Dov’eri? A casa a guardare lo spettacolo in tv o in piazza a cercare di capire perché’ succede quello che succede? Comunque sia e’ colpa tua! Sei parte di una minoranza che pensa solo ai suoi interessi, ti devi schierare se no sei parte del problema; sono quegli altri, quelli cattivi che fanno andare male le cose.

Non pensare; schierati e tifa; se sei forte abbastanza entra in squadra, se no limitati al tele-voto e a seguire gli avvenimenti dalla scatola nera ma mi raccomando, non pensare, non riflettere, intratteniti, bevi e drogati fino a collassare.

E’ il sogno democratico: devi essere addormentato per crederci.

In coda a tutte le notizie arriva poi in serata la nota di colore della giornata; pezzi di cadavere e un fulmine: Licio Gelli arriva in tv con l’elisir per arricchire l’esperienza onirica, e’ solido, marrone e ha un cattivo odore ma scaccia ogni possibile incubo. “C’è’ di peggio…” commenta lo stesso Gelli.

Almeno ci lascia una alternativa.

Per fortuna di alternativa non c’e’ solo quella, lo sa bene quella osteggiata minoranza di cui quasi tutti facciamo parte. Una minoranza che e’ tale solo in quanto a visibilità’, a presenza sul palcoscenico. Una minoranza che sa cosa sta succedendo, che e’ osteggiata dal sistema mediatico ma che sta acquisendo consapevolezza di se’ ogni giorno che passa. E il tempo e’ dalla nostra parte. La globalizzazione (nel senso culturale del termine) accorcia le distanze e inetrnet e’ il nuovo media, per ora difficile da insediare e monopolizzare il terreno da cui partire.

L’italia non e’ infatti rappresentabile in toto dalle grandi città’ intossicate e frenetiche. Appena fuori le persone respirano e nonostante la pessima educazione che si può ricevere dal nostro sistema scolastico, pensano e si ingegnano a trovare soluzioni intelligenti per semplificare la vita ai cittadini. Staremo a vedere…

Sarebbe bello scrollarsi di dosso con un movimento brusco le ragnatele di un passato che ci appartiene ma non ci serve, ma per quello, nella migliore delle ipotesi, ci vorrà’ ancora un po’ di tempo e poi diciamocelo, la rivoluzione ormai e’ fuori moda e anche un po’ da sfigati, un attacco violento al sistema che non porta da nessuna parte. Meglio sfogarsi la domenica senza troppi contenuti complessi da discutere e prepararsi per una nuova settimana di lavoro.