Il 2008 e’ stato un anno di merda anche per te?

Firma la petizione per far cancellare il 2008 dal calendario internazionale

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Questo e’ il mio contributo all’iniziativa internazionale promossa dalla WCC (World Calendar Corporation): Bad 2008; tradotto in: Il 2008 ci ha fatto cagare, con mia somma approvazione.

Stiamo lottando per rimuovere il 2008 dal calendario mondiale in modo da non doverne piu’ parlare o ricordare i fatti in esso avvenuti. Insieme possiamo farcela! Partecipa anche tu all’iniziativa e diffondi questo messaggio.

Per fortuna il 2009 e’ alle porte, certe esperienze e’ bene ricordarsele per evitare di ricascarci (anche se alla fine ci si ricasca sempre e ogni volta e’ peggio).

E la lista comincia:

Maria:

A Maria piacevo, se ne erano accorti tutti a cena; ci ho messo una settimana e mezzo a recuperare il suo numero di telefono perche’ ho scoperto: “non ha un buon rapporto col telefono” che tradotto in termini pratici vuol dire che per darsi un appuntamento bisogna comunicare prima via mail, poi si puo’ passare agli SMS. Si parla a voce solo da sposati…. In termini psicologici invece vuol dire che hai dei seri problemi e che un periodo di terapia potrebbe portarti un lieve giovamento connesso al suicidio dell’analista.

Poi siamo usciti e si e’ accorta che non le piacevo piu’… tutto sommato poco male.

Tamara:

Una ragazza tanto bella quanto determinata. Apprendista Fashion Designer (come cavolo fai a qualificarti cosi’?). Una sera l’ho invitata a cena: una seratina romantica io e lei per conosceci meglio ecc.. ecc… Non che avessi delle grandi aspettative, ma quando una ti si presenta scollata e in minigonna a dicembre come fai a non farti delle aspettative?

Durante la cena mi racconta dei suoi progetti: farsi un nome, tornare al suo paese d’origine e fare un sacco di soldi; programma tutto sommato condivisibile se sei uno che ci tiene ai dettagli.

Io le racconto dei miei: un romantico viaggio in solitaria attorno al mondo, una serie di prospettive incerte e mentre parlo gia’ mi rendo conto che vado molto male, la prossima volta o mento o glisso.

A un certo punto mi fa la fatidica domanda: “ Ma non ti interessa diventare ricco?”; io preso alla spovvista e in una malsana vena di onesta’ le rispondo: “Mah, a dire il vero non e’ tra le mie priorita’. Fino a che guadagno abbastanza per una vita dignitosa per me e le persone che ho intorno sono piu’ che contento… che bisogno c’e’ di diventare ricchi?”

Al che accade l’inaspettato, lei si ritrae d’istinto allontanando la sedia dal tavolo di qualche centimetro, si fa d’un tratto seria e austera e mi dice riflettendo ad alta voce: “Ma se tu fossi il mio ragazzo e ci dovessimo sposare a me non piacerebbe che tu non voglia diventare ricco”.

Io non mi faccio prendere di sorpresa, mi avvicino a lei senza esitazione, la prendo per mano e le rispondo guardandola dolcemente negli occhi: “Amore, questo e’ il nostro primo appuntamento, non ti sembra di correre un po’ troppo?”

Serata finita.

Non mi resta che pagare la cena e aspettare di riportarla a casa dopo un paio d’ore di nulla in giro per locali (dove, tra l’altro, il conto e’ sempre a mio carico).

Lucia:

A Lucia piacevano i vibratori. Glie l’ho letto negli occhi, peccato non sia mai riuscito ad appurarlo di persona. “Ti avrei scopato volentieri ma la settimana scorsa mi sono messa con uno”, sue testuali parole.

Mariella:

Una giovane e docile ragazza punk vegana, il suo modo di corteggiarmi era quello di prendermi in giro e farmi i dispetti. Di continuo. Dopo tre giorni non ne potevo piu’, dopo quattro le avrei spremuto di nascosto uno scoiattolo nella tisana allo zenzero; per fortuna poco prima che riuscissi a catturare lo scoiattolo le nostre strade si sono divise.

Raffaella:

A Raffaella non piacevo, non le avrei dato torto: qualdo l’ho conosciuta avevo la postura di Giulio Andreotti e la verve di Cesare Pavese.

Sara:

Sara non la conoscevo. Mi ha femato lei per strada una sera, come si rimorchia a Rimini una tedesca. Era una situazione in cui non mi ero mai trovato, una che mi ferma per strada cosi’, per fare amicizia; ho pensato subito ci fosse quancosa che non dava. Dopo venti minuti in cui tentavamo di comunicare (lei parlava solo la sua lingua e io no) i timori di assassinio e rapina erano tramontati, lo stupro sarebbe stato apprezzato e mi chiedevo cosa di peggio mi potesse capitare a quel punto.

Con ausilio di un piccolo dizionario e qualche foto riesce a spiegarmi che e’ sposata da un anno, che odia il marito e che ha una bimba di 2 mesi a casa. Poi mi sorride e mi bacia: un bacio lungo e profondo di quelli che ti fanno dimenticare gli 8 gradi sotto zero.

Sento d’un tratto che la sua lingua abbandona il mio esofago e si ritira rapida da dove e’ venuta, apro gli occhi e la vedo scoppiare in un pianto a fontana intervallato da sonori singhiozzi. Va avanti per 10 minuti. Ininterrotta. Io non so cosa fare. Dubito che la mia tecnica di slinguamento sia peggiorata fino a questo punto ma dopo i primi 490 lunghissimi secondi (fa sette minuti con la calcolatrice, 8 facendo il conto a mente) qualche dubbio mi viene, poi passano altri tre minuti di lacrime; per consolarla le do quache amichevole colpetto sulla spalla da una distanza sufficente a consentire la fuga.

Finalmente smette.

Si asciuga le lascrime con la manica della giacca, mi sorride di nuovo e mi dice “ Vuoi fare sesso con me?” (tra l’altro e’ l’unica frase in inglese corretta che ha detto da che l’ho incontrata).

La fuga sembra l’unica possibile soluzione e di fatti lo e’.

Tiziana:

Anche a Tiziana piaccio e lei piace a me, sembrerebbe fatta ma in 5 mesi non siamo riusciti a uscire una sera assieme. La dinamica e’ sempre la stessa: lei si fa invitare, io la invito, lei accetta e poi tira bidone. Di tanto in tanto ci riproviamo. Ha qualche anno piu’ di me. Se sopravvive la tengo presente per la pensione.

Viviana:

Con Viviana c’era gia’ stato qualcosa in passato, quindi qui non ci sono scuse: me la sono andata a cercare! Ma quando una ragazza ti piace ti capita di permetterti il lusso di spegnere il cervello; di solito si rivela una cazzata.

Per Viviana il sesso e’ una lunga scalinata piena di incertezze. Ogni gradino un livello di intimita’ piu’ profondo. Prima ci si sorride poi si passa al bacio, poi ci si tocca e via cosi’ fino alla penetrazione, traguardo di una complessa e irta arrampicata.

Io per i rapporti interpersonali con l’altro sesso applico il ragionevole criterio della raccolta differenziata: secco e umido. Per capirsi: un abbraccio e’ secco, una stretta di mano anche; bacio profondo e penetrazione rientrano nell’umido e cosi’ via. Due sole categorie due livelli di socialita’ e molti meno pensieri per la testa. E se proprio non puoi fare a meno di complicarti la vita segui l’esempio della raccolta differenziata e suddividi in sottocategorie il secco, non l’umido!!!

Da notare che l’uso di vaselina sull’indice della mano per scorrere meglio le pagine dell’ultima edizione illustarta del kamasutra rientra nell’umido.

Che differenza di intimita’ c’e’ tra un bacio profondo con la lingua e un bacio con la lingua mentre ti slaccio la camicietta? Ok, se siamo in presenza d’altri ci posso arrivare ma se mi inviti nel tuo letto e poi ti poni il problema il punto davvero mi sfugge.

E difatti dopo cena Viviana mi invita da lei: vuole presentarmi il suo nuovo gattino. A me del gattino interessa moderatamente ma vado lo stesso.

Arrivati da lei sdraiati sul tappeto ci difendiamo dal cucciolo che sovraeccitato dalla presenza di un estraneo saltella a destra e a manca sfasciando ogni cosa. Mi bacia.

Io so cosa vuol dire, e’ il primo gradino. La meta e’ incerta e lontana e so anche che il mi stato mentale non mi consente di affrontare con serenita’ una avventurra del genere, quindi prevengo: “Senti, sono davvero fragile in questo periodo, se non sei sicura di quello che stai facendo meglio che ci fermiamo qui”. Lei, che sa perfettamente a cosa alludo si allontana di qualche centimentro e si fa seria, poi mi sorride e mi abbraccia, e riprendiamo a chiacchierare.

Ci spostiamo sul terrazzo e mentre guardiamo una bellissima stellata il discorso passa alle relazioni. Il momento e’ magico e io sento che sto bene, che tutto sommato e’ tanto che non ci vediamo, che mi e’ mancata, che mi piacerebbe vedere che succede tra di noi, mi apro e in modo un po’ confuso e approssimativo le passo il messaggio. “Non avrei mai pensato che ci fossero dentro di te tutte queste emozioni” dice con gli occhi lucidi. Un refolo di vento freddo ci invita a rientrare.

Siamo di nuovo sul suo tappeto, mi sorride: una carezza, un bacio e dopo un ora e mezza di estenuati preliminari decide che e’ soddisfatta, che basta cosi’, che sono le quattro del mattino e che e’ ora che io rientri a casa mia.

Il giorno dopo mi sveglio con la febbre a 40.

Patrizia:

Anche Patrizia ha il ragazzo. Lo devo riconoscere: e’ un buon deterrente. Ma io non mi arrendo, seplicemente soprassiedo.

Sibilla:

Sibilla ci ho messo un po’ a capirla. Vi e’ mai capitato che una ragazza si autoinviti a casa vostra e poi, poco dopo aver varcato la soglia, si infili nel vostro letto col solo intento di farsi una dormita?

Per 4 volte? Be’, e’ un’ esperienza simpatica solo se ve la raccontano!

Dopo un mese nel quale cerco di evitarla decido che magari sono io che la sto prendendo per il verso sbagliato (anche se so che in realta’ non la sto prendendo affatto) e la chiamo. Finiamo a letto (non che sia stato cosi’ immediato ma salto i dettagli per cercare di rimanere nel credibile), lei e’ nuda, io quasi. Lei cala l’ultimo velo, mi guarda e sgrana di colpo gli occhi spaventata come avesse visto Tutan Kamon ergersi dal suo sarcofago. Esclama: “E” enorme!”, io penso: “E’ finita…”; so che puo’ sembrare easltante sentirsi dire che e’ grosso ma se e’ la ragione per cui vai in bianco non lo e’ affatto, anche perche’ quando tenti di giustificarti attribuendo il problema al gioco di ombre nella stanza con frasi del tipo: “Non ti preoccupare, sembra grande… ma e’ la luce della candela che fa uno strano effetto” ti rendi conto di aver toccato un fondo dal quale sara’ difficile risollevarsi.

Lei e’ un pezzetto di legno, mi guarda intimidita come fossi un alieno; non mi resta che spegnerla con una martellata in testa e mettermi a dormire.

Selena:

Potenzialmente e’ la donna della mia vita, peccato che lei abbia gia’ l’uomo della sua, il quale ha un cane con le emorroidi, non chiedetemi come lo so, ma lo so, e la cosa mi tira su di morale se penso che due volte al giorno gli deve spalmare la crema.

L’altro giorno ero sul tetto della minuscola casa in cui sono ora per sistemare la grondaia. Con me la mia coinquilina nonche’ padrona di casa, anche lei minuscola in proporzione agli ambienti, che veglia sull’operato e canticchia guardando il sole al tramonto.

“Guarda: mi sa che la gatta dei vicini e’ incinta” dice lei

“Non e’ colpa mia!” E’ la mia risposta istintiva

Se non fosse tutto vero sarei decisamente piu’ felice. Ok, lo ammetto, la storia della martellata in testa me la sono inventata, ma solo perche’ non avevo un martello a portata di mano.

Il 2008 e’ stato un anno di merda anche per te?

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1 dicembre 2008

giornata mondiale di sensibilizzazione

sulla prevenzione dell’HIV

Il metodo di prevenzione piu’ efficace?

Basta non scopare!

Per promuovere l’evento stanno regalando preservativi

ne ho recuperati un centinaio,

I miei 3 scadono a breve.